Prima della pandemia solo l’11% degli occupati lavorava da remoto, nel 2021 i lavoratori agili sono saliti al 32,5%.
Questo è il dato saliente che emerge dallo studio ‘Il lavoro da remoto: le modalità attuative, gli strumenti e il punto di vista dei lavoratori’, realizzato dall’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) intervistando 45mila lavoratori tra marzo e luglio 2021.
Appare particolarmente significativo anche che pur di lavorare da remoto, 1 lavoratore su 5 accetterebbe una penalizzazione nella retribuzione.